Tuesday, 25 November 2008

Paris





Saturday, 22 November 2008

Questa mattina ho letto l'articolo che segue, mi è sembrato una interessante spiegazione di ciò che ci tocca vedere tutti i giorni e che tutti noi immaginiamo debba essere così, ma ora, forse, cominciamo a capire il perché. Può essere che si trovi il modo di invertire la tendenza che sta affossando questo nostro disgraziato paese? Il gg che firma l'articoletto non sono io!
Un abbraccio a tutti
Giampaolo

"Finestre rotte"
"Finestre rotte" e diffusione del disordine Un ambiente urbano degradato, con rifiuti per strada, case malandate, muri coperti di tag e graffiti contribuisce al disordine sociale? Una ricerca olandese dice di sì

Un ambiente urbano degradato, con rifiuti per strada, case malandate, muri coperti di tags e graffiti contribuisce al disordine sociale? Molti lo ritengono, aderendo a quella che i sociologi chiamano "teoria delle finestre rotte".
Tuttavia, questa ipotesi era formulata solo sulla base di considerazioni osservazionali, dalle quali è a volte difficile ricavare relazioni causali affidabili. Per questo un gruppo di ricercatori dell'Istituto di scienze sociali e comportamentali dell'Università di Groningen, diretto da Kees Keizer, ha pensato di sottoporre a prova sperimentale la teoria, allestendo sei situazioni in cui verificare se l'osservazione della violazione di una consuetudine o di una norma sociale può influire sulla tendenza delle persone a violare quella o un'altra norma. Il risultato della ricerca è ora pubblicato in un articolo su "Science".
Nella più semplice delle sei serie di situazioni sperimentali create, i ricercatori hanno collocato dei volantini sulle biciclette parcheggiate di fronte a un muro di un supermercato che recava un chiaro cartello di proibizione a tracciare su di esso dei graffiti. Il volantino veniva legato con un nastro elastico al manubrio della bici in modo da costringere ad asportarlo per portare la bici con comodità.
A sera i ricercatori hanno poi contato i volantini rimasti a terra nel parcheggio, da cui erano stati rimossi i cestini dei rifiuti, constatando che quando il muro era immacolato, solo il 33 per cento dei ciclisti buttava a terra il volantino, violando la norma consuetudine di non imbrattare le strade, mentre i restanti lo portavano con sé per cestinarlo in un secondo momento. Se però il muro era imbrattato, ad abbandonare a terra il volantino era ben il 69 per cento delle persone.
Questo tipo di risultato ha trovato conferma anche negli altri più complessi e impegnativi esperimenti, portando i ricercatori a ipotizzare che quando un certo comportamento di violazione delle norme e dei costumi diventa più comune, influenza negativamente, secondo un modello di violazione incrociata delle norme e delle consuetudini, la propensione ad attenersi a esse. (gg)

Monday, 17 November 2008

TANTI AUGURI ALLA MIA PICCOLA DOLCE ALICE

che non si ferma davanti a nessun ostacolo.... procurandosi una notevole quantità di bernoccoli e lividi! guardate un po'! baci a tutti! Giulia!

Friday, 14 November 2008

casetta

Anche in quest'atmosfera un po' pesantina degli ultimi periodi a volte è bello dare una news carina e, personalmente, bella: ho preso un appartamentino per me in montagna (si può chiamarla così???)
ecco a voi un po' di foto... almeno una piccola idea del mio casino casalingo :)

un saluto a tutti!!!

Mat

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Wednesday, 5 November 2008

OBAMA PRESIDENTE!!!!!!!!!!!!


Oggi è un gran giorno!!
Grazie a tutti i cittadini americani che oggi hanno reso gli Stati Uniti un Paese che possiamo sentire più vicino e più amato. Grazie a Barack Obama che ha convinto tutti che... yes, we can. E che ha trasformato il volto dell'America, da "nemico" a "Paese dei sogni".
Oggi è un gran giorno, e mi sento molto felice, come tutti voi immagino. Se un po' di amarezza può esserci, è per la domanda che sorge spontanea: perchè non possiamo avere un Obama anche noi, in Italia? Eppure ci siamo sempre reputati tanto più intelligenti degli americani... A quanto pare non è così, se lì ha stravinto Obama, e qui Berlusconi. Ogni Paese ha il governo che si merita.
Buona giornata a tutti....
Alessandra

Monday, 3 November 2008

Decreto Gelmini 2

Riprendendo la discussione che si sta svolgendo all'interno del post sul Decreto Gelmini, aperto qualche giorno fa, vorrei ringraziare Gigi per averci fatto conoscere la lettera che ha allegato al suo post, veramente interessante.
Anche io, come lui, mi stupisco (contenta) che sia stata messa in prima pagina su un giornale locale. Della lettera mi ha colpito soprattutto un punto, perché è lo stesso su cui sto riflettendo anche io di questi tempi: anche io mi rendo conto, con orrore e smarrimento, che si fa sempre più forte nella nostra società l'ostilità verso la figura dell'insegnante. Non sono solo gli alunni a mettere in discussione la nostra "autorità" in classe, ma anche le famiglie. Nell'ultimo decennio si era notata la tendenza a difendere i figli contro le decisioni dell'insegnante, ma la prospettiva era "il figlio va sempre difeso". Ora invece la prospettiva non è tanto la difesa del figlio, quanto quella di affermare che "il docente ha sempre torto". Può sembrare un sillogismo, una tautologia, ma la sfumatura è ben diversa. E' come se la figura del docente stesse diventando il simbolo della cultura che si vuole eliminare. Non voglio scomodare Freud, ma è come se finalmente, scagliandosi contro la classe docente, che lavora troppo poco, che guadagna pure troppo per quello che fa ecc ecc., la società stesse in realtà aggredendo l'autorità morale e intellettuale (fino a un trentennio fa così venivano visti i docenti, no?) alla quale hanno dovuto in qualche modo "render conto" nella loro vita, e che ora, pensano, possono finalmente irridere, sprezzare, scavalcare. Se ci fate caso, infatti, c'è un certo sadismo nell'espressione e nelle parole di quelli che parlano male della classe docente. Non volevo scomodare Freud, ma insomma, sembra un po' un "parricidio"; solo che mentre questo aveva una finalità positiva, ossia una proficua auto-affermazione, questo che si sta mettendo in atto ora è solo un suicidio.
Secondo me è su questo che dovremmo riflettere: il segnale preoccupante non è tanto, o almeno non solo l'indifferenza per la cultura, ma il rancore, l'ostilità che si manifesta con ferocia contro la cultura e contro i suoi esponenti. E' un fenomeno che secondo me la dice lunga sulla pericolosa direzione che sta prendendo la nostra società.
Alessandra

Sunday, 2 November 2008